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Balbuzie

La balbuzie si definisce disfluenza verbale di cui l’aspetto verbale necessario è rappresentato da ripetizione o prolungamenti di fonemi o di sillabe e da pause tese, visibili  o udibili nel corso dell’espressione che causano disagio a chi le produce, in conseguenza di una dinamica di  interazione. Il disturbo si manifesta con movimenti irregolari, che interessano i muscoli della respirazione, dell’articolazione e della fonazione in generale e che compaiono all’inizio e durante la fonazione, così da rendere alquanto difficile il normale fluire del linguaggio.

Parliamo di balbuzie primaria o disfluenza transitoria (2-3/4aa) caratterizzata da una “fase di rodaggio” costituita da frequenti ripetizioni di sillabe, di parole, di frasi intere, di esitazioni, prolungamenti o riformulazione della frase. E’ molto frequente la presenza di disfluenze nei primi momenti in cui il bambino impara a parlare e nel 65% dei casi dei bambini in età prescolare la risoluzione è spontanea.Se però il genitore tende a correggere , interrompere, punire, il bambino inizierà a provare ansia. Il genitore che ripete spesso al figlio “Devi parlare bene, non devi sbagliare”, crea delle premesse ansiogene e non facilita il processo di autocorrezione che avrebbe potuto instaurarsi.

La paura di balbettare porta ad una costante attenzione sul COME si deve dire che nel soggetto balbuziente è di gran lunga più importante del COSA dire.

Nella terapia dei bambini è importante prima di tutto effettuare una prevenzione secondaria, parlando con i genitori per fornire loro informazioni corrette e modificare i comportamenti errati; se il disturbo permane, allora diventa indispensabile far entrare il bambino in terapia.

Diverso invece è il caso dell’età adolescenziale e degli adulti.

I sintomi somatici più tipici sono quelli che caratterizzano la forma tonica, difficoltà ad iniziare la parola (c-c-c-casa), la forma clonica, ripetizioni di suoni o sillabe (ca-ca-ca-sa-sa-sa)e la forma mista, quando le due precedenti si verificano insieme (c-c-c-ca s-s-s-sa).

E’ importante effettuare una buona valutazione iniziale del problema,  usando il videoregistratore o il registratore in modo da valutare il tipo di balbuzie, la sua frequenza, e l’eventuale presenza di tic, blocchi, paure, in modo da sfruttare un intervento mirato a stabilire un eloquio il più possibile fluente.

Presso il nostro centro viene utilizzato l’approccio cognitivo comportamentale, che mira ad intervenire sul disturbo su più fronti per rendere più duraturo il cambiamento e il mantenimento

La terapia degli adulti ha come obiettivi: eliminare o ridurre la balbuzie, proporre una tecnica di rilassamento per la gestione dell’ansia, aiutare il paziente ad affrontare le situazioni temute anziché evitarle aiutare il paziente a comunicare in modo assertivo, insegnare tecniche per aumentare la stima di sé, rendere il paziente consapevole delle proprie emozioni ed aiutarlo a gestirle.

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Cinzia Del Rio

Logopedista

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